SCHEDE DIDATTICHE

Schede didattiche: a cosa servono e perchè sono utili a alunni e insegnanti

Le schede didattiche sono oggi utilizzate sempre più frequentemente da docenti che insegnano in tutti i livelli scolastici, e si rivelano un supporto comodo ed efficace per permettere agli alunni di mettere in pratica ciò che hanno appreso durante la lezione. Sono tanti, infatti, i vantaggi che le schede offrono sia agli studenti che agli insegnanti, anche se con la crescita dei bambini questo metodo applicativo può sviluppare dei punti critici, in particolar modo in alcune materie. Queste criticità sono però facilmente superabili grazie a una buona dose di creatività e di applicazione da parte del docente, qualità che ogni buon insegnante deve possedere per aiutare gli alunni nella crescita culturale e soprattutto personale. Perché, dunque, le schede didattiche possono essere uno strumento positivo e propositivo nell’insegnamento? Proveremo qui ad approfondire nel dettaglio tutte le sfaccettature legate all’utilizzo delle schede didattiche durante il quotidiano lavoro in aula e al loro impatto sul lavoro sia degli alunni che dei docenti.

Schede didattiche: un utile supporto per gli studenti

L’utilizzo di schede didattiche è diventato per gli alunni una prassi ormai sempre più consolidata, a cui si sono gradualmente adattati e a cui difficilmente riescono a rinunciare. Le schede offrono infatti la possibilità di avere un supporto grafico e visivo che aiuta non poco nelle esercitazioni, supporto che per i ragazzi è diventato fondamentale per esprimersi al meglio durante il corso della giornata sui banchi di scuola, oggi sempre più lunga e “faticosa”. Specialmente per i bimbi che affrontano i primi anni di scuola, infatti, esercitarsi su schede che li indirizzano verso le risposte e gli svolgimenti esatti può facilitare il lavoro e in un certo senso trasformare i compiti in “gioco”, ancor di più per gli alunni che non sono ancora così sicuri nelle loro conoscenze ortografiche e potrebbero incontrare ostacoli anche solo nella trascrizione dell’esercizio. Ben vengano certo dettati e semplici problemi matematici, ma talvolta una scheda didattica ben configurata può contestualizzare al meglio quanto spiegato e guidare i bimbi verso un apprendimento più consapevole. Ciò può aiutare soprattutto in fasi della giornata in cui la concentrazione va per forza di cose a calare e così, con gli opportuni accorgimenti, l’alunno riesce a variare la tipologia di impegno mentale sentendosi magari più “libero”, ma seguendo allo stesso modo le indicazioni dell’insegnante e svolgendo dunque efficacemente gli esercizi assegnati. Per concludere, le schede didattiche hanno inoltre un forte impatto visivo al momento di eventuali ripassi o ripetizioni: i bimbi riescono a ricordare più agevolmente disegni e forme comuni che magari hanno incollato sui loro quaderni, associando le immagini alla tipologia di esercizio e rammentandone immediatamente l’utilità. Un metodo, dunque, più dinamico di quanto possa apparire e che, inoltre, riesce a dare anche al genitore una reale percezione di quanto appreso e realizzato dal piccolo.

Schede didattiche: strumento positivo anche per gli insegnanti

Oltre che aiutare, come visto, gli alunni nello svolgimento delle attività applicative specialmente in determinate situazioni, le schede didattiche risultano essere un metodo di insegnamento piuttosto utile anche per i docenti. Preparare esercizi e verifiche diventa molto più rapido, così come correggerli e valutarli. Avere una scheda comune da sottoporre all’intera classe aiuta a stabilire un livello generale dell’andamento degli studenti, facilitando all’insegnante la possibilità di capire se procedere in maniera spedita con il programma o magari soffermarsi su alcuni punti non ancora chiari alla classe. Affiancare alle spiegazioni teoriche questi supporti visivi lascia nella memoria dei ragazzi delle immagini vivide degli esercizi svolti, che può inoltre agevolare la comunicazione del docente con gli alunni: basta infatti rievocare tali immagini consolidate nell’apprendimento comune per riportare rapidamente l’attenzione sul punto e sull’esercitazione desiderata. Confrontare il differente approccio degli studenti a uno stimolo comune può, infine, fungere da segnale per variare eventualmente metodo e personalizzare le esercitazioni, apportando continui miglioramenti per uniformare il livello della classe e, al contempo, esaltare le qualità e le propensioni del singolo studente.

Schede didattiche: punti critici e come superarli

L’utilizzo delle schede didattiche in maniera totalmente piatta e standardizzata può però andare incontro a diverse controindicazioni. Man mano che gli alunni avanzano nel loro percorso scolastico, infatti, maturano una sensibilità differente agli stimoli dell’insegnamento e, per questo motivo, la semplice somministrazione di una scheda potrebbe non bastare sia nell’attirare il loro interesse che nell’applicare in maniera efficace quanto illustrato a lezione, portando di conseguenza a un fallimento nel raggiungere l’obiettivo richiesto. Lo stesso potrebbe accadere in particolar modo con materie in cui sono richieste esperienze prettamente empiriche, come ad esempio le scienze o l’arte, in cui una semplice scheda non adeguatamente contestualizzata potrebbe ridurre all’essenziale un’esperienza formativa potenzialmente ben più completa ed efficace. L’eccessiva standardizzazione delle verifiche, infine, può avere l’effetto negativo di appiattire personalità e creatività delle varie classi e del singolo alunno, penalizzando eccessivamente la crescita dei ragazzi in favore di comodità e rapidità nel preparare e correggere i compiti.

Come superare queste problematiche? La soluzione è più semplice di quanto possa sembrare ed è naturalmente legata al buon senso dell’insegnante. La regola principale nell’utilizzo delle schede didattiche è quella di variare e alternare il più possibile i metodi a seconda della fase che la classe sta attraversando e in base agli obiettivi da raggiungere, evitando un’eccessiva standardizzazione e personalizzando il più possibile il percorso in base alla reazione agli stimoli. Se il docente riesce a essere continuamente creativo, riuscendo a contestualizzare l’utilizzo delle schede didattiche in base al momento, non si rischierà mai di sfociare nella noia e nella banalità, tenendo sempre alta l’attenzione dei ragazzi e integrando i vari metodi per facilitarne la crescita e l’apertura mentale. In questo modo non esisteranno limiti di età né tanto meno di materia, riuscendo a rendere ogni scheda didattica un tassello funzionale per un percorso in continua evoluzione.

Schede di pregrafismo

Le schede di pregrafismo sono molto utili per i bambini di età inferiore ai sei anni che non hanno ancora una vera e propria esperienza di scrittura. Rappresentano uno strumento efficace per dare al bambino, fin dai primi anni di vita, un input riguardo a figure geometriche e a calligrafia, che si perfezionerà pian piano soltanto dopo qualche anno. Le schede didattiche di pregrafismo sono molto divertenti per i bambini di 3, 4 e 5 anni che si trovano per la prima volta a dover analizzare il punto, la linea e la curva: questo strumento invoglia la creatività nel piccolo fin dalla tenera età e aiuta a sviluppare, a poco a poco, il concetto di spazio. 

A cosa servono le schede didattiche di pregrafismo

Le schede didattiche di pregrafismo rappresentano uno strumento didattico particolarmente utile ai docenti per far avvicinare i bambini al mondo della scrittura in maniera graduale, aiutandoli step by step nella conoscenza dei segni principali che andranno poi a costituire le abilità grafiche. Attraverso l’utilizzo delle schede, i piccoli potranno prendere familiarità con il senso di spazio, affinando man mano gli “scarabocchi” che sono abituati a tratteggiare sin dai primi anni della loro vita e trasformandoli in linee sempre più definite. 

Dal ricalco al disegno, passando per il riempimento di spazi delimitati, gli esercizi strutturati dalle schede di pregrafismo danno la possibilità al bimbo di migliorare attraverso il gioco e il divertimento, rendendo l’approccio a questo mondo nuovo un’esperienza creativa e stimolante.

Tipologie di schede di pregrafismo

Le schede di pregrafismo possono essere suddivise in differenti tipologie, con l’obiettivo di allenare il bambino alla capacità visiva e di orientamento all’interno del foglio, stimolando a poco a poco la coordinazione occhi-mano. Si parte dal completamento di linee rette, curve e miste con la possibilità di tratteggiare per far apprendere al piccolo le basi del disegno. Successivamente si passa alla colorazione all’interno dei margini, iniziando a sviluppare il senso dello spazio e la conoscenza delle forme. Ci sono schede didattiche che invogliano il disegno di una vera e propria figura geometrica o di oggetti, in modo da replicare gli esempi che sono posti ai lati del foglio.

Infine, è possibile realizzare schede didattiche più complete e dettagliate, allo scopo di guidare il bambino a prendere dimestichezza con le prime nozioni dell’alfabeto. Si parte con il colorare la lettera iniziale della parola per poi dedicarsi al successivo tratteggio. Una soluzione semplice e divertente per avvicinare i piccoli alla conoscenza delle parole del nostro vocabolario, di cui man mano prenderanno sempre maggiore padronanza. 

Schede didattiche di pregrafismo propedeutiche alla scrittura

Le difficoltà legate alla scrittura sono tra quelle che più spesso i giovani alunni possono portarsi dietro durante il proprio percorso scolastico e, proprio per questo motivo, intervenire diventa sempre più complesso con l’aumentare dell’età.

I primi ostacoli nascono proprio nel riconoscere e riprodurre le lettere, abilità che risulta difficile da migliorare anche per la monotonia delle esercitazioni classiche. Grazie alle schede didattiche, il docente può invece stimolare la creatività del piccolo mantenendo costantemente alta l’attenzione, riuscendo così a monitorarne i miglioramenti e a valutare i margini di intervento.

La reazione degli alunni può chiaramente essere differente in base agli stimoli ricevuti e, per garantire a tutta la classe la stessa possibilità di progredire in relazione alle singole capacità, l’insegnante può personalizzare le schede adattandole al contesto e al livello. Riuscire a superare la repulsione verso esercizi noiosi e ripetitivi è il primo step per abbinare l’utile al divertente, aiutando così i piccoli a iniziare con il passo giusto il loro percorso e a prevenire nel tempo eventuali pecche dal punto di vista della grafia e della scrittura.

Schede didattiche di geografia

Le schede didattiche di geografia sono uno strumento sempre più utilizzato dagli insegnanti come supporto integrativo alla lezione teorica, con lo scopo di offrire agli alunni un riferimento pratico e visivo per applicare al meglio quanto appreso a lezione. In una materia come la geografia, che ha forse più di altre bisogno di un riscontro pratico sia per quanto riguarda la percezione dello spazio che la localizzazione di luoghi definiti, l’utilizzo della scheda didattica diventa un metodo di confronto e crescita, aiutando i ragazzi nell’ampliare le loro conoscenze.

A cosa servono le schede didattiche di geografia

Le schede di geografia hanno la funzione di verificare e mettere in pratica le nozioni teoriche apprese dagli alunni durante la lezione, contestualizzando di fatto informazioni che altrimenti resterebbero nel mondo “astratto” pur rappresentando la realtà. È difficile per i bambini, specialmente per i più piccoli, orientarsi in uno spazio che va pian piano estendendosi dai luoghi a loro più comuni come la casa, la scuola o il paese di origine, fino a zone lontane e solamente immaginabili. 

Creare per loro un riferimento reale può essere un vantaggio per accelerare la comprensione e soprattutto per stimolare la capacità mentale nel ricreare nella loro mente questi luoghi: la soluzione più efficace è di certo l’esperienza empirica, ma all’interno dell’aula è possibile, seppur non allo stesso modo, offrire supporto concreto come può essere quello della scheda didattica.

Applicazione delle schede didattiche per apprendere la geografia

L’apprendimento della geografia è un processo graduale, condotto attraverso una serie di step che possano aiutare l’alunno a orientarsi un passo alla volta nelle diverse dimensioni che compongono l’ambiente in cui vive. Il primo approccio è di certo quello di padroneggiare al meglio gli indicatori spaziali, per poter comprendere la struttura dello spazio che si ha intorno e aumentare pian piano la quantità di informazioni. 

Le schede didattiche sono particolarmente adatte a questo scopo, riuscendo a coinvolgere i ragazzi, con semplici giochi funzionali, a prendere coscienza di ciò che li circonda e inserendo gradualmente piccoli imprevisti che stimolino la creatività e l’elasticità mentale. Riuscire a integrare le schede con esperienze dirette può sicuramente aiutare: è molto più facile capire le differenze tra montagna e collina osservandole concretamente da vicino, ma anche riprodurne le dimensioni o descriverne le caratteristiche sulla scheda è uno strumento per verificare la comprensione delle informazioni e allo stesso tempo per incuriosire i piccoli a fare nuove esperienze empiriche. Un processo di questo tipo rende agevole il passaggio da uno spazio concretamente misurabile allo studio di luoghi di estensione ben maggiore, le cui complessità verranno affrontate dai ragazzi con interesse e curiosità.

Memorizzare le capitali

Se è vero che contestualizzando l’argomento si agevola la comprensione da parte degli alunni, spesso si continuano a incontrare difficoltà quando si parla di apprendimento mnemonico, che sia di formule, regole grammaticali o, ad esempio nel nostro caso, di nomi di città. Conoscere le capitali è da sempre uno scoglio piuttosto duro da superare per chi studia geografia, anche se parliamo di ragazzi che frequentano classi avanzate e non più alunni alle prime armi. Come riuscire a facilitare il compito ai nostri studenti? Anche in questo caso le schede didattiche possono esserci di grande aiuto: la memorizzazione può essere sicuramente resa più semplice creando dei riferimenti e delle associazioni mentali che stimolino i ragazzi, come potrebbero essere poesie o filastrocche a tema con rime baciate da completare con il nome della città richiesta. 

Avere il supporto di mappe da colorare o compilare è un ulteriore sistema utilizzabile per trasformare la lezione in gioco, o addirittura in sfida se le capitali da imparare diventano parole di un cruciverba da completare. Il gioco può facilmente diventare a squadre, facendo però attenzione alla piena partecipazione di ogni alunno e facendo sì che nessuno si nasconda dietro a un compagno più esuberante o più svelto nel ricordare le nozioni.

L’utilizzo corretto delle schede didattiche per imparare la geografia ha dunque il vantaggio di stimolare la mente dei ragazzi e di contestualizzare luoghi e ambienti che non sono per loro a portata “di vista”, creando delle sfide giornaliere in cui l’apprendimento diventa un’avventura da condividere con il compagno di banco.  

Schede didattiche di inglese

Le schede didattiche di inglese hanno il compito di supportare l’insegnamento di una lingua che è diventata fondamentale per interfacciarsi con il mondo e che per i piccoli di oggi sarà sicuramente una marcia in più a prescindere alla strada che decideranno di prendere nella loro vita. Imparare una nuova lingua non è mai facile, specialmente se non la si pratica quotidianamente, ma grazie a un’applicazione degli insegnamenti creativa come quella delle schede didattiche, l’apprendimento di regole grammaticali e nuovi vocaboli diventerà un vero e proprio gioco per la classe. La mente dei ragazzi a questa età è infatti è in grado di assorbire le informazioni come una spugna e, proprio per questo motivo, basterà catturarne l’attenzione e l’interesse per riuscire a trasmettere al meglio le nozioni previste da ogni lezione.

A cosa servono le schede didattiche di inglese

Grazie alle schede di inglese, l’insegnante ha la possibilità di agevolare l’apprendimento della lingua rendendo le esercitazioni creative e divertenti, mantenendo alto il livello di applicazione della classe e riuscendo a tenere sotto controllo il livello di ogni singolo alunno. Verificare al termine di ogni lezione la reale comprensione delle nozioni agevola il compito del docente nel seguire con attenzione il reale progresso della classe e può aiutare a migliorare il metodo didattico e a personalizzarlo in base alle reazioni degli alunni agli stimoli forniti.

Applicazione per l’insegnamento dell’inglese

Se in passato l’insegnamento dell’inglese era inizialmente limitato a una semplice infarinatura per essere poi pian piano approfondito nel proseguimento del percorso scolastico, oggi i bambini vengono sin da subito catapultati in un mondo in cui la lingua italiana non è più il solo e unico mezzo per comunicare con il prossimo. La presenza di bambini provenienti da altri Paesi, il numero sempre più alto di vocaboli di provenienza anglosassone, la trasmissione di film, cartoni e serie tv in lingua originale sono solo alcuni dei fattori che mettono i nostri piccoli di fronte a un lingua nuova, diventata materia da studiare e da padroneggiare sin dalle prime classi. 

Fare in modo che i piccoli si ritrovino in un contesto facilmente replicabile nella vita reale è un ottimo metodo per facilitare l’apprendimento e metterlo in pratica con schede didattiche mirate. Parlare dell’acquisto di un giocattolo o di un film visto il giorno prima, ad esempio, può essere uno stimolo per creare un riferimento comune alla classe e di conseguenza un trampolino di lancio per introdurre regole grammaticali e nuovi vocaboli da utilizzare. Attraverso le schede didattiche gli alunni possono così calarsi nel “gioco di ruolo” creato appositamente per loro, utilizzando l’inglese come nuovo sistema di comunicazione per raggiungere traguardi e obiettivi.

Usare le schede didattiche per imparare nuovi vocaboli

Come detto in precedenza, il modo più immediato per facilitare l’apprendimento di una lingua come l’inglese per i più piccoli è cercare di calarli in un contesto reale in cui per loro sia più facile trovare riferimenti concreti. Dare un tema a ogni lezione, ad esempio, può essere una soluzione efficace per contestualizzare gli insegnamenti del giorno: simulare una giornata in fattoria per insegnare i nomi degli animali, parlare degli hobby o degli sport praticati dai bambini, partire dai compleanni dei componenti della classe per introdurre vocaboli come i giorni della settimana, dei mesi e delle stagioni. Insomma, cercare di rendere lo studio quanto più immersivo possibile per coinvolgere al massimo ogni singolo alunno. 

In un contesto come questo, la scheda didattica si cala alla perfezione, risultando l’apice di una giornata caratterizzata da un tema ben preciso e in cui l’insegnante ha dato una serie di riferimenti che i bambini ritroveranno facilmente nella verifica finale. Imparare l’inglese risulterà dunque non soltanto utile e semplice, ma soprattutto divertente, valore fondamentale per mantenere alta l’attenzione e aumentare, di conseguenza, le capacità di apprendimento della classe.  

Schede didattiche di matematica

Le schede didattiche di matematica hanno in un certo senso cambiato le modalità di insegnamento di una materia tra le più complicate da seguire per gli alunni, ma con cui dovranno confrontarsi lungo tutto il percorso di studi. Quando si parla di numeri, l’attenzione dei ragazzi spesso tende a distogliersi con velocità e, per questo motivo, l’insegnante è talvolta costretto a trovare nuovi e creativi metodi per mantenere alta la concentrazione della classe, trasmettendo al meglio le informazioni della lezione. Le schede didattiche da questo punto di vista offrono un importante aiuto al docente, risultando un supporto pratico per rendere le esercitazioni versatili e soprattutto efficaci.

A cosa servono le schede didattiche di matematica

Le schede di matematica permettono agli studenti di applicare quanto appreso a lezione strutturando la verifica in maniera vivace e stimolante, offrendo all’insegnante la possibilità di stabilire il livello di apprendimento della classe e nello stesso momento di tenere alto il livello di attenzione e di coinvolgimento di ogni singolo alunno. Calcoli, problemi, insiemi e tabelline non sono più uno spauracchio per i piccoli, che potranno costantemente confrontarsi con supporti visivi e interattivi che li guideranno pian piano sempre più a fondo nel mondo della matematica.

Applicazione delle schede didattiche per l’insegnamento della matematica

Le schede didattiche di matematica, rispetto ad altre materie come le scienze o la geografia, non possono di certo riproporre e contestualizzare elementi reali verificabili empiricamente, ma hanno un compito ben più arduo: rendere concreti elementi puramente astratti come i numeri. Per un alunno non è affatto semplice padroneggiare, seppur gradualmente, informazioni che riguardano un mondo così vario e complesso, muovendosi dalla semplice conoscenza della successione dei numeri fino alle operazioni più complicate

Proprio per questo motivo avere il supporto di schede didattiche in grado di offrire un riferimento visivo è sicuramente di aiuto per l’insegnante, che potrà trasmettere le informazioni alla classe verificando di volta in volta l’apprendimento in modo originale e coinvolgente. Attraverso l’utilizzo di giochi e oggetti facilmente riconoscibili dai piccoli, lo sforzo mnemonico nell’apprendere le informazioni verrà affiancato ad attività mentali che coinvolgono la creatività e la fantasia.

Schede di matematica per imparare le tabelline

A proposito di sforzo mnemonico, quello delle tabelline è da sempre una sorta di tabù per i più piccoli, base per le operazioni matematiche ma talvolta tallone d’Achille che gli alunni possono portarsi avanti lungo tutti gli anni di crescita nel percorso scolastico. Ogni insegnante ha un proprio metodo per stimolare la classe nell’apprendere le tabelline: c’è chi innesca delle vere e proprie sfide a premi, chi preferisce le classiche interrogazioni a tappeto, altri docenti seguono la vecchia scuola con ripetizioni a oltranza numero per numero. 

La realtà è che non esiste un metodo infallibile per riuscire a catturare l’attenzione dei propri alunni, ma proprio per questo gli insegnanti possono trovare nelle schede didattiche un utile alleato per raggiungere il proprio obiettivo. Le schede sono infatti dei supporti facilmente personalizzabili in base al livello e alle caratteristiche della classe, e permettono di adattare di volta in volta il metodo per riuscire a cogliere l’attenzione dei piccoli. La scheda può presentare una filastrocca, un disegno da completare associando ogni colore a una tabellina, un trenino che trasporta numeri da associare, oppure un cruciverba da completare con i risultati delle singole moltiplicazioni, scritti per esteso. Non esiste un vero limite alla creatività applicabile all’insegnamento e, una volta catturato l’interesse dei piccoli, non ci sarà “sette per otto” che tenga!  

Schede didattiche di italiano

Utilizzare schede didattiche di italiano per l’apprendimento della nostra lingua è un metodo efficace e stimolante che può aiutare sia gli alunni che gli insegnanti a raggiungere l’obiettivo comune della crescita e dell’apprendimento. Data la particolarità della materia, però, l’utilizzo delle schede didattiche può andare incontro ad alcune criticità che l’insegnante dovrà provare a superare facendo appassionare e divertire il più possibile i piccoli durante le ore di studio. In che modo?

A cosa servono le schede didattiche di italiano

Le schede didattiche per l’italiano sono uno strumento che l’insegnante può utilizzare come metodo di insegnamento alternativo per integrare la lezione. Le schede di italiano possono coprire diversi ambiti dell’apprendimento della lingua, quali la grammatica, la grafia, il lessico, e molte altre aree che riguardando lo studio della lingua. In questo modo l’insegnante può fornire agli alunni un supporto visivo che integri lo sforzo mnemonico necessario per apprendere la lingua italiana.

Applicazione delle schede didattiche per l’apprendimento della lingua italiana

L’italiano è senza dubbio tra le lingue più belle al mondo per musicalità e varietà del vocabolario ma, proprio per questo, è anche tra le più complesse da padroneggiare. Guidare i bambini verso l’apprendimento della lingua con cui dovranno esprimersi durante tutto il resto della vita sia in forma orale che scritta non è dunque così immediato: strutturare un metodo efficace diventa quindi di importanza primaria, per non tralasciare alcun aspetto della materia e per mantenere al contempo l’attenzione dei ragazzi focalizzata sull’argomento affrontato. L’apprendimento dell’italiano, specialmente per i più piccoli, si fonda principalmente su quattro aspetti principali: la scrittura, la lettura, la grammatica e l’ampliamento del vocabolario.

Per quanto possano essere quattro sezioni differenti su cui concentrarsi singolarmente per garantire ai piccoli una conoscenza completa della lingua, possono essere agevolmente combinate tra loro dall’insegnante durante la lezione: si offre così agli alunni la possibilità di variare attività anche nello svolgimento della stessa scheda, stimolando la creatività e verificando allo stesso tempo l’efficacia dell’esercizio. È dunque possibile partire dall’apprendimento dell’alfabeto passando per la lettura di una breve poesia, così come si può facilmente abbinare l’utilizzo degli aggettivi e dei pronomi all’apprendimento di nuove parole. La scheda didattica sottoposta ai bambini deve quindi essere funzionale all’attività che il docente ha intenzione di svolgere, abbinandola ad esperienze differenti e non standardizzando l’esercizio senza tener conto del livello e della differente risposta che le diverse classi possono avere.

Schede didattiche per lo studio della grammatica

Chiaramente lo scoglio più arduo è quello della grammatica: i bambini spesso rischiano di perdersi nei meandri delle tantissime regole di cui è ricca la nostra lingua e, avendo un’alta probabilità di distrarsi al momento della spiegazione, possono non essere in grado di applicare in maniera immediata le nozioni necessarie a esprimersi correttamente sia in forma scritta che orale. Per ovviare a questo problema, c’è bisogno di garantire sia nell’esposizione che nella somministrazione delle schede dei punti di interesse che attirino l’attenzione dei bambini: l’apprendimento mnemonico di una regola può essere superato con una più divertente filastrocca, così come l’elenco di una lista di aggettivi da imparare può essere sostituito da una descrizione del compagno di banco o della maestra. La chiave è quella di offrire dei riferimenti visibili e facilmente riconoscibili dagli alunni, che siano semplici da fissare nella mente e da applicare nella scheda.

L’utilizzo di schede didattiche per imparare l’italiano è sicuramente un metodo efficace, ma solo se applicato con creatività e in accordo con l’interesse degli alunni: soltanto in questo modo una semplice scheda di esercizi può trasformarsi in un efficace ponte, in grado di collegare la voglia di divertirsi dei piccoli alla necessità dell’apprendimento della materia.  

Schede didattiche di scienze

Le schede didattiche di scienze sono uno strumento molto utile sia per gli insegnanti che per gli alunni e costituiscono un importante supporto che facilita e stimola il processo di apprendimento.

Le schede di scienze si prefiggono un duplice obiettivo: stimolare gli allievi, spingendoli a mettere in pratica con esercizi e giochi ciò che hanno imparato a lezione; fornire agli insegnanti un elemento concreto per valutare il grado e la qualità dell’apprendimento della materia da parte dei propri studenti.

Come funzionano le schede didattiche di scienze

Le schede didattiche costituiscono un’indispensabile integrazione pratica delle lezioni teoriche. Le schede didattiche di scienze, infatti, aiutano gli alunni a consolidare quanto appreso e forniscono la visione concreta di nozioni complesse che altrimenti resterebbero confinate nella sfera dell’astratto. La scienza, rispetto alle altre discipline scolastiche, è forse quella che maggiormente necessita dell’uso di schede didattiche.

Questo perché è una materia che trova immediato riscontro nella realtà ed è fondamentale che i più piccoli percepiscano le scienze come campo concreto di leggi e princìpi che stanno alla base della realtà che li circonda.

Applicazione delle schede didattiche di scienze

L’apprendimento delle scienze è un processo complesso che riguarda molteplici ambiti e contesti. Le scienze, infatti, comprendono una varietà di sottoinsiemi: scienze naturali, scienze biologiche, scienze astronomiche, chimica, ecc., tutti ambiti strettamente riguardanti il mondo e la realtà in cui siamo immersi. È fondamentale, dunque, che il primo approccio che le schede didattiche di scienze devono fornire agli alunni sia la percezione di trovarsi di fronte a una materia composta da fatti concreti e non da modelli fantasiosi e puramente teorici. Le schede di scienze dovranno in primo luogo essere uno strumento di esplorazione e di comprensione dell’universo e dell’essere umano. Risultano dunque particolarmente adatte a questo scopo, perché interattive e stimolanti: grazie a esercizi, domande e schemi, permetteranno agli alunni di padroneggiare la realtà e, in secondo luogo, forniranno risposte a tanti interrogativi che spesso i più piccoli si pongono, come ad esempio: perché la terra gira? Perché respiriamo? Perché il sole è caldo?

Disporre dell’attrezzatura appropriata e di laboratori che permettono osservazioni ed esperimenti sarebbe ottimale per rendere ancora più solido l’apprendimento delle nozioni scientifiche, ma purtroppo non è sempre possibile. Le schede didattiche di scienze potranno essere in questi casi un valido sostituto, fornendo agli alunni una serie di esercizi e di strumenti che non solo renderanno la teoria più semplice da comprendere, ma che saranno anche uno stimolo per accendere la curiosità e la voglia di approfondire gli argomenti trattati.

Schede didattiche di storia

Attraverso le schede didattiche di storia, anche l’apprendimento di una materia che specialmente per i più piccoli può apparire ostica e talvolta noiosa ha la possibilità di trasformarsi in un’attività stimolante e coinvolgente. L’insegnante avrà naturalmente il compito di creare costantemente un contesto ben preciso per l’argomento trattato, mantenendo attiva l’attenzione dei suoi alunni senza però rendere la lezione mai eccessivamente pesante. In che modo, dunque, possono essere utili le schede didattiche di storia?

Le schede didattiche sono un supporto pratico che l’insegnante può sfruttare per l’applicazione di quanto spiegato a lezione, facilitando l’apprendimento della materia agli alunni e verificando al contempo il livello raggiunto dalla classe. Le schede di storia hanno dunque il compito di contestualizzare la parte teorica della spiegazione, guidando i ragazzi nel padroneggiare al meglio la linea spazio-temporale e nel memorizzare senza difficoltà date e personaggi la cui importanza è facilmente riscontrabile nella vita di tutti i giorni.

Applicazione delle schede didattiche per l’apprendimento della storia

Per approcciarsi nel migliore dei modi all’apprendimento della storia, i bambini devono come prima cosa iniziare a compiere i primi passi sulla “linea del tempo”: comprendere concetti basilari come “prima” e “dopo” o “passato” e “presente” è la chiave per riuscire ad aprire la mente e per andare quindi a collocare correttamente nello spazio/tempo gli eventi storici veri e propri. Orientarsi nel tempo non è semplice, così come prendere coscienza del trascorrere di giorni, dei mesi e degli anni: per facilitare questo processo, le schede didattiche aiutano a prendere familiarità con il linguaggio della materia, fornendo appositi supporti visivi che agevolano la comprensione e l’applicazione dei concetti riguardanti l’immaginaria linea del tempo che ogni alunno andrà a consolidare nel suo inconscio. 

L’aumentare delle informazioni da memorizzare va pian piano canalizzato con stimoli differenti, contestualizzando l’argomento e di conseguenza ampliando il coinvolgimento della classe: ricordare le informazioni riguardo a una Ziggurat può essere più semplice osservandone un’immagine e interagendo con essa, oppure memorizzare i nomi dei sette Re di Roma può diventare una vera e propria sfida se li si associa a un’impresa svolta da condividere con i compagni. Trasformare l’apprendimento in gioco è il segreto per insegnare al meglio senza mai perdere l’attenzione dei propri piccoli interlocutori.

Schede didattiche di storia per memorizzare le date

L’ostacolo più grande per i ragazzi che si approcciano allo studio della storia è senza dubbio il memorizzare le date degli eventi studiati. Se proposta in maniera fredda e come un semplice susseguirsi di avvenimenti, la storia può apparire noiosa e ricordare date e personaggi risulta essere un duro scoglio che allontana bruscamente l’interesse degli alunni. 

Attraverso l’utilizzo delle schede didattiche è però possibile abbattere questo muro che si frappone tra interesse per la materia e divertimento, coinvolgendo i ragazzi a 360 gradi e facendoli immergere in un mondo nuovo e stimolante. Provare a far rivivere agli alunni in prima persona gli avvenimenti di cui si parla a lezione è la chiave di volta per farli diventare protagonisti: disegnare un proprio ritratto al fianco di un dinosauro per capirne le dimensioni, raccontare un giorno di scuola trascorso nell’antico Egitto, descrivere gli abiti dell’equipaggio a bordo delle tre caravelle che scoprirono l’America… ogni lezione è un potenziale “viaggio nel tempo” che trasporta i ragazzi in un’altra epoca e in un altro luogo, creando un’esperienza concreta la cui data verrà sicuramente ricordata in maniera molto più immediata, alla stregua di un compleanno o di un anniversario in famiglia.

L’apprendimento della storia deve essere dunque un vero e proprio viaggio in cui l’insegnante guida gli alunni in tempi e in luoghi che non dimenticheranno mai avendoli, in un certo senso, vissuti in prima persona. Le schede didattiche sono la concreta applicazione di questo viaggio, rappresentando il diario di bordo redatto al termine di ogni esperienza all’interno della “macchina del tempo” in cui la classe è stata trasformata.   


Fonte: Fiera Didacta – Indire 2023